Rivivere l’esperienza del banchetto dei nostri antenati al Tiberius con i Synaulia.
Una festa a tema curata e studiata nei minimi dettagli per rievocare l’esperienza ed il senso del banchetto dei nostri antenati. A quei tempi, oltre al buon cibo e al vino, erano presenti rituali sacri, musica, danza, moda, costume, business e politica.
Il Tiberius, in collaborazione con i Synaulia ed altri esperti del convivium, propone già da molti anni, questo format di intrattenimento dal grande valore culturale. Quale migliore location, che vanta un affaccio sulla splendida villa di Diomede, per fare un tuffo nel passato?
Gustatio in giardino, Mensa Prima e Secunda in sala
Il viaggio nel tempo inizia con un aperitivo di benvenuto in giardino, con canapé sia tipici di quell’epoca, sia rivisitati in chiave moderna. Ancelle e musici accolgono gli ospiti con abiti, danze e suoni esattamente come duemila anni fa, facendoli sentire coinvolti e a proprio agio.
Si passa poi alla cena servita ai tavoli, dove i teatranti continuano ad intrattenere il pubblico, sempre più curioso ed affascinato.
Studiato nei minimi dettagli
Nulla sfugge agli organizzatori: il menu, lo spettacolo, la mis-en place e la location. Ma chi sono?
Marco Carli, da anni impegnato allo studio delle antiche ricette del nostro paese, alle abitudini e alle tradizioni del simposio romano. Ideatore del menu Epulae.
Enza Casaburi, event planner raffinata che trasforma gli ambienti in quadri trompe–l’œil. Per questa festa tematica ha utilizzato tessuti damascati misti a lino, coppe oro con fiori e frutta, cornucopie, anfore, bicchieri di cristallo ed altri accessori pregiati.
Karine Compain, proprietaria e manager della location, sempre impegnata a migliorare e perfezionare la struttura verso la sostenibilità e l’accoglienza.
I Synaulia. Sono i massimi esperti in Italia di musiche e danze dell’antica Roma. Artisti che non tralasciano alcun dettaglio: gli strumenti musicali (come la lira, le trombe, i taburi ed i flauti), gli abiti di lino, le corone di alloro, le maschere, i gioielli, gli incensi ed i rituali.
La versione Toga Party
Il convivio romano può diventare ancora più significativo se a tutti gli invitati vengono fatti indossare tuniche di lino e corone di alloro per tutta la durata dell’evento.
Curiosità: l’alimentazione dei nostri antenati
Spesso il cibo lo troviamo raffigurato in affreschi e mosaici, e ciò ha permesso di ricostruire numerose ricette, riproposte nel menu, come panini e focacce di farro (libum et scriblita), uova al garum (ova elixa), filetto di maiale in crosta di mandorle (perna in crosta), la cassata di Oplontiis (crustum cum caseo et melle). Questa esperienza del palato offre l’opportunità di conoscere le abitudini alimentari di quel popolo, precursore della cucina italiana, tra le più apprezzate in tutto il mondo.
Attraverso gli scritti di autori antichi come Apicio, Columella e Plinio il vecchio, oggi sappiamo che la prima colazione (lentaculum) si faceva nelle primissime ore del mattino ed era costituita da pane, formaggio, frutta secca e miele. Verso mezzogiorno facevano uno spuntino (prandium) e nel tardo pomeriggio iniziava la cena (coena). Si stendevano su lettini chiamati triclinii, poggiando i gomiti su cuscini. Il pasto cominciava con un abbondante antipasto (gustatio), seguito da un primo piatto (mensa prima). Il dessert (mensa secunda) prevedeva frutta o un dolce. Gli ospiti venivano serviti da schiavi con specifiche mansioni: il cellarius si occupava delle bevande, a cominciare dal mulsum (vino con miele e spezie) servito con l’aperitivo. Il pasto principale era accompagnato con il vinum conditum, cioè vino con erbe diluito con acqua. Il dessert era servito con il vinum passum, un vino dal sapore dolce. Durante il banchetto, gli ospiti venivano intrattenuti con varie performance di musicisti, danzatori, giocolieri, acrobati e con letture di poesie.
Credits:
Foto e video di Francesco Cascone
Soundtrack video: Pavor ed Etruria. Musiche originali dei Synaulia
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